Risoluzione adottata dall’Assemblea dell’USS-TI, il 10.10.2023

Lo scorso 16 settembre a Berna 20mila manifestanti hanno rivendicato salari e pensioni più alti per compensare l’aumento del costo della vita. I premi delle casse malati, i prezzi degli alimenti, i costi dell’energia e gli affitti continuano a salire. Ai lavoratori e alle lavoratrici rimane sempre meno a fine mese e molti già non ce la fanno e si indebitano. Ma il padronato si rifiuta di compensare pienamente il rincaro con aumenti salariali adeguati. Tutto questo peggiora in maniera drammatica la perdita del potere d’acquisto delle famiglie.

La Svizzera è sempre più ricca, ma la ricchezza è distribuita in maniera iniqua e le disparità salariali aumentano sempre di più. Oggi si contano più di 4mila persone con paghe superiori al milione di franchi, il triplo rispetto a vent’anni fa. Per la stragrande maggioranza della popolazione invece i salari sono calati in termini reali per tre anni consecutivi, è la prima volta che succede nel dopoguerra. Rispetto al 2020, le retribuzioni dei salariati sono diminuite del 3%.

Il Ticino, dove i salari mediani sono inferiori del 23% rispetto al resto della Svizzera, sarà inoltre flagellato daipremi di cassa malati che saliranno mediamente del 10,5%Tutto questo avviene in un contesto drammatico che vede il nostro cantone primeggiare negli indici di rilevazione della povertà, ad esempio:

  • La quota di persone che vivono sotto la soglia di povertà assoluta (2’279 franchi al mese per le persone sole e 3’963 franchi per una famiglia di 4 persone), in Svizzera è dell’8,5%, in Ticino del 14,5%.
  • Il tasso di povertà assoluta fra gli over 65 è pari al 14,6 in Svizzera, mentre è del 29.5% in Ticino.
  • Il 19% della popolazione svizzera non può permettersi una spesa inaspettata di 2’500 franchi, in Ticino il 30%.

I delegati dell’USS-TI riuniti in assemblea ribadiscono pertanto quanto segue:

  • Sono necessari aumenti salariali del 5% come rivendicato dall’Unione sindacale svizzera a livello nazionale. Nessun impiego a tempo pieno deve essere retribuito sotto il minimo salariale di 4500.- mensili e di 5000.- per il personale qualificato.
    In Ticino vanno finalmente applicati salari svizzeri per contrastare la povertà.
  • Il sistema di finanziamento della salute fondato sulle logiche di mercato è disastroso. Come primo passo è urgente aiutare la popolazione fissando al 10% del reddito disponibile l’importo dei premi della cassa malati, come propone l’iniziativa popolare in votazione l’anno prossimo. È inoltre imperativo costituire una cassa malati unica federale con premi proporzionali al reddito.
  • Vanno respinti i continui attacchi alle rendite pensionistiche. Le pensioni come i salari devono aumentare, così come chiede l’iniziativa USS per l’introduzione di una 13esima AVS a livello federale. La pessima riforma della LPP va invece rifiutata in occasione della votazione sul referendum promosso da un’ampia coalizione di forze politiche e sindacali.