di Fabio Dozio, tratto da Naufraghi.ch
- Poveri in un paese ricco. Secondo Pro Senectute, il 13,9 % delle persone con più di 65 anni ha un reddito mensile inferiore alla soglia di povertà (2’279 franchi). In Svizzera 300 mila persone, soprattutto donne, sono minacciate di povertà al momento di andare in pensione.
- L’inflazione colpisce duramente la parte più fragile della società. Aumenta il costo delle casse malati, gli affitti e i tassi ipotecari, le bollette dell’energia. Va rafforzato il potere d’acquisto degli anziani: 2’450 franchi in più all’anno per le persone sole, 3’675 per le coppie: non è un lusso, ma una necessità.
- Il benessere degli anziani dovrebbe essere garantito dalla Costituzione che recita: “La Confederazione prende provvedimenti per una previdenza sufficiente in materia di vecchiaia, superstiti e invalidità” e “Le rendite devono coprire adeguatamente il fabbisogno vitale”.
- Il dettato costituzionale è contraddetto dalla proposta del Consiglio federale di abolire la rendita alle vedove che non hanno figli minori di 25 anni. Una misura, ancora una volta, contro le donne. La cassa dell’AVS e la Confederazione risparmierebbero un miliardo di franchi all’anno. Nota bene: il drastico taglio non vale per i consiglieri federali, donne e uomini, che beneficeranno di 142 mila franchi all’anno di vedovanza…
- Si prevede che la tredicesima AVS costerà circa 5 miliardi di franchi l’anno. Con un piccolo adeguamento dei contributi, aumento dello 0,8% (da dividere tra lavoratori e datori di lavoro) si incasserebbero 4 miliardi di franchi. Poi, volendo, ci sarebbero altre fonti di finanziamento immaginabili: tassa sugli extraprofitti, microimposta sulle transazioni digitali.
Nel 2030 si prevedono riserve per 68 miliardi di franchi nelle casse dell’AVS.
E inoltre: chi finanzia il raddoppio della spesa militare, da cinque a dieci miliardi di franchi all’anno? - L’AVS è invisa alle compagnie di assicurazione che hanno lucrato e speculato sulle spalle dei lavoratori grazie al sistema del secondo pilastro. La previdenza professionale obbligatoria traballa ben più dell’AVS, infatti le Camere propongono una riforma che chiede di pagare di più ai lavoratori per poi ricevere meno.
- I detrattori accusano la tredicesima di essere a innaffiatoio. È vero, ma è il principio stesso dell’assicurazione vecchiaia e superstiti, una formula sociale, solidale e intergenerazionale. I ricchi pagano molto, perché i contributi sono in proporzione agli stipendi, ma ricevono come chi ha pagato meno. Esempio per chi finge di non capire. Chi guadagna 50 mila franchi l’anno versa 2’175 franchi di contributi (4,35%). Chi incassa 1 milione versa 43’500 franchi. In trent’anni di lavoro la differenza è notevole: 65’250 contro 1’305’000. Curioso che i liberali che invocano sgravi fiscali per gli alti redditi si preoccupino quando gli stessi ricchi incassano 2’450 franchi all’anno dopo aver pagato centinaia di migliaia di franchi di contributi.
- I partiti borghesi affermano che la tredicesima porterà alla rovina l’AVS. Da sempre predicano che l’AVS non ha futuro. Una previsione infondata. L’aumento dei salari e degli stipendi, assieme alla crescita del numero degli occupati, ha garantito la solidità dell’assicurazione. Matthieu Leimgruber, esperto di assicurazioni sociali, sostiene che: “Tra il 1980 e il 2020, il numero dei beneficiari dell’AVS è quasi raddoppiato, passando da 900 mila a quasi 1,6 milioni di persone. Eppure, nello stesso periodo, il costo annuo delle pensioni erogate dall’AVS, in percentuale sul prodotto interno lordo, non è raddoppiato, ma aumentato solo del 20%.”
- Secondo il sondaggio di metà gennaio il 71% degli intervistati è favorevole alla tredicesima AVS. Tasso analogo fra la base dell’UDC (70%). Solo i liberali sono contrari (52% no). In Ticino, la Lega dei Ticinesi ha deciso di sostenere l’iniziativa invitando a votare sì il 3 marzo. Anche l’Organizzazione cristiano sociale, a differenza dell’alleanza del Centro, la sostiene. La partita sarà impegnativa anche perché sarà necessario ottenere pure la maggioranza dei cantoni.
- L’AVS è un caposaldo dello stato sociale elvetico, in vigore dal 1948. Ha garantito ad ampie fasce di popolazione un reddito indispensabile per sopravvivere dignitosamente. Ora è il momento di rafforzarla, perché è l’assicurazione migliore, più solida ed efficace. Ciò che viene versato da chi lavora viene redistribuito direttamente, senza le spese assurde della burocrazia, i lauti guadagni degli addetti e le speculazioni delle assicurazioni private.
Le giovani generazioni – che forse non hanno voglia (oggi) di pensare alla vecchiaia – sono le prime ad avere interesse a rafforzare l’AVS, che da 75 anni dimostra di essere sicura e stabile. Più delle assicurazioni aziendali.