Pubblichiamo l’intervento dal palco del Primo Maggio di Flavia Koral, lavoratrice OSC – sindacato VPOD.
Tutto il mondo del lavoro è in difficoltà. E particolarmente difficile è la situazione delle donne.
La recente accettazione della riforma dell’AVS 21 porta le donne a lavorare un anno in più per un salario e delle rendite inferiori. È chiaro che un nuovo sciopero femminista è fondamentale il prossimo 14 giugno. Perché come donne e come lavoratrici abbiamo ancora molto da lottare per raggiungere la parità.
Rivendichiamo più tempo per noi e per la nostra famiglia.
Chiediamo rispetto sui posti di lavoro, nelle piazze e nella vita.
Pretendiamo migliori rendite e salari.
Oltre all’AVS ci preoccupa il secondo pilastro.
I sindacati hanno lanciato il referendum contro il peggioramento della legge federale sulla previdenza professionale. In Ticino lottiamo per un rifinanziamento l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT). Un rifinanziamento è necessario per non ridurre del 20% il tasso di conversione per il calcolo delle pensioni di 15’000 persone.
Se non si fa un piano di compensazione, in meno di 10 anni si arriverà a una diminuzione del 40% delle pensioni cantonali: scandaloso e vergognoso! Ma il Consiglio d’amministrazione dell’IPCT non può decidere autonomamente un piano di compensazione senza passare dal Parlamento.
E che Parlamento ci ritroviamo in Ticino?
Lo stesso Parlamento che a fine 2021 con una risicata maggioranza UDC-Lega-PLR-destra PPD ha approvato il decreto Morisoli. Purtroppo, nel maggio del 2022 la maggioranza del popolo ticinese ha accettato il decreto Morisoli e ha creduto alle frottole della maggioranza del Parlamento.
Un gravissimo errore!
Non si è capito che il decreto Morisoli risana le finanze cantonali entro il 2025, facendo pagare tutti, tranne che i ricchi! Il decreto Morisoli taglia sul personale, sulle condizioni di lavoro e sulla progettualità del Cantone nel settore della formazione, della sanità e della socialità. I primi tagli sono già arrivati: nel servizio medico psicologico del Cantone, che si occupa di giovani in situazioni di disagio, si taglia del 20% la sostituzione del personale partente. È scandaloso! Dobbiamo indignarci tutti e tutte e mobilitarci contro i tagli del decreto Morisoli, che ammontano a 150 milioni di franchi.
In conclusione
– sosteniamo la mobilitazione contro il taglio delle pensioni cantonali del prossimo 10 maggio
– sosteniamo il nuovo sciopero femminista del 14 giugno 2023
– prepariamo per l’autunno uno sciopero generale del settore pubblico e sociosanitario contro i tagli
Viva il primo maggio e viva la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori!