Pubblichiamo l’intervento dal palco del Primo Maggio di Veronica Galster, del sindacato SEV.

Il SEV è il sindacato del personale dei trasporti pubblici, un settore nel quale lavorano ancora poche donne (rappresentano circa il 10% del personale), ma nei prossimi anni le imprese si troveranno di fronte alla sfida di dover rioccupare numerosi posti vacanti, perché buona parte del personale andrà in pensione (la cosiddetta generazione dei baby-boomers). Per forza di cose, quindi, più donne dovranno essere incentivate ad intraprendere una professione in questo settore, ma per riuscirci alcune cose dovranno cambiare.

Una di queste è certamente la pianificazione dei turni di lavoro. Una delle problematiche principali per le lavoratrici dei trasporti pubblici è infatti quella legata al tempo di lavoro e alla difficoltà di conciliazione tra vita professionale e vita privata. Una questione importante per tutte le lavoratrici e i lavoratori, ma in particolare per coloro che, come la maggior parte di chi opera nei trasporti pubblici, lavorano a turni.

Infatti, se già le lavoratrici con orari che potremmo definire “standard” faticano non poco a conciliare vita professionale e famiglia, con il carico di lavoro non retribuito che sappiamo incombere ancora prevalentemente su noi donne, vi lascio immaginare cosa voglia dire per una lavoratrice a turni. Per chi ha famiglia, l’organizzazione irregolare del lavoro rappresenta una vera e propria sfida: gli orari irregolari e atipici, la sera e nei fine settimana, sono difficili da conciliare con le responsabilità familiari, soprattutto se si hanno figli in età scolastica o più piccoli. 

La qualità di vita di queste lavoratrici e lavoratori, inoltre, dipende molto dalla pianificazione dei turni, ma negli ultimi anni come sindacato siamo sempre più confrontati con aziende che, per evidenti motivi di risparmio, a volte hanno poco personale, con turni sempre più tirati e per la pianificazione dei quali si applica spesso il minimo previsto dalla legge, senza che si cerchi realmente di rendere più semplice la vita alle e ai dipendenti attraverso invece una contrattazione sindacale volta a migliorare la situazione. Il risultato sono lavoratrici e lavoratori sempre più stanchi, che faticano a trovare il tempo sia per riposarsi che per ricaricare le batterie svagandosi, vedendo gli amici o stando con i propri cari.

Il margine di miglioramento è perciò decisamente ampio e come sindacato del personale dei trasporti intendiamo batterci per condizioni quadro più favorevoli per chi lavora a turni, a beneficio sia delle donne che degli uomini.

Gli importanti investimenti nelle infrastrutture attuati in questi anni anche in Ticino, non possono che andare di pari passo con adeguate condizioni di lavoro che tengano in considerazione non solo il salario ma anche importanti regole di tutela sul tempo di lavoro. 

Molto lavoro resta da fare. Ne siamo consapevoli e per questo, con le lavoratrici e i lavoratori, siamo pronti a batterci.