Tratto da Area
Nelle campagne di votazione, si sa, occorre fare attenzione alle cifre: ogni fronte ha le sue e tende spesso all’esagerazione per tirare acqua al proprio mulino. Nel caso della votazione per la legge sui media, però, si è andati oltre. Il volantino dei contrari parla senza ritegno di “sovvenzioni pari a un importo di 178 miliardi all’anno”. È una fake news colossale! Il pacchetto su cui si voterà il 13 febbraio è chiaro, non può dare adito a interpretazioni di sorta. La riforma prevede vari aiuti (soprattutto sovvenzioni indirette tramite la riduzione delle tariffe d’invio postale) per un massimo di 151 milioni di franchi annui. Il tutto per una durata limitata a sette anni. I referendisti parlano di miliardi, ma si tratta di milioni. Storpiare in questo modo le cifre è rivoltante. Chi ha messo la faccia su questo volantino – i presidenti nazionali di Udc, Alleanza del Centro, Plr e Verdi liberali – dovrebbe vergognarsi. Va bene il dibattito e le divergenze. Ma in questo caso si è arrivati all’esagerazione.
Nello stesso volantino si afferma anche che gli aiuti ai media sono un “saccheggio delle casse dello Stato”. Il caso vuole che il tema sia in votazione con un’altra riforma: quella sull’abolizione della tassa di bollo. Ora, quelli che parlano di saccheggio delle casse dello Stato sono gli stessi che, promuovendo l’abolizione della tassa di bollo (pagata soprattutto da banche e multinazionali), svuoteranno le casse della Confederazione di 250 milioni di franchi all’anno. In questo caso, però, gli indefessi rappresentanti del blocco borghese (salariati dalle associazioni economiche) ci dicono che tanto quei 250 milioni sono solo lo zero e virgola del budget federale. Insomma, in un caso o nell’altro le cifre sono usate a piacimento (e a fuffa) da chi ha tutto l’interesse a veder morire chi, le cifre, le usa correttamente e le contestualizza.