Il Sindacato svizzero dei mass media SSM Ticino, preoccupato da tempo per i progetti di “ridefinizione” dei programmi radiofonici RSI, ha appreso (purtroppo non dalla Direzione RSI, come sarebbe stato opportuno) che per la Rete Due è prevista, a corto termine, la riduzione del parlato al 10% del tempo di antenna, corrispondente a soli 6 minuti ogni ora (appena sufficienti ad annunciare i titoli dei brani trasmessi). Tale percentuale attualmente è oltre il 40%.

Una simile misura non soltanto mette in pericolo, ancora una volta, numerosi posti di lavoro, ma lede il mandato della Concessione e riduce sostanzialmente l’offerta al pubblico di programmi di qualità.

L’SSM sostiene l’impegno delle colleghe e dei colleghi della Rete Due a difesa del proprio lavoro, e invita tutto il personale dell’azienda, il pubblico e il mondo della cultura e della politica ad attivarsi per chiedere alla direzione RSI di ripensare la drastica misura di riduzione dei programmi d’attualità e di approfondimento culturale, e per scongiurare la perdita dell’importante apporto di Rete Due alla vita culturale della Svizzera italiana.

Fonte: SSM Ticino

Chiediamo che la direzione generale SSR-SRG-RSI non smantelli la Rete2 della RSI (Radiotelevisione della Svizzera italiana), una rete radiofonica culturale di grande qualità: FIRMA QUI LA PETIZIONE