La politica di investimenti immobiliari intrapresa dalla SSR desta molte preoccupazioni e dubbi legittimi circa la sua pertinenza in un contesto di risparmi nel quale l’azienda si è incamminata.

L’esempio più eclatante è quanto avviene in Romandia, dove secondo i progetti di concentrazione da parte della direzione generale SSR, 300 collaboratori dovranno presto lasciare la storica torre di Plainpalais a Ginevra per trasferirsi nel nuovo Campus in costruzione con pesanti conseguenze economiche e sociali per i collaboratori.

In Ticino la situazione non è di certo migliore, con il progetto di Campus che rimane avvolto in una cortina fumogena, dove l’enorme buco visibile attualmente potrebbe rivelarsi anche un enorme buco nero che inghiottirà decine e decine di milioni, in barba alle misure di risparmio draconiane applicate invece al personale. Peserà pure anche la irrazionale decisione di rinunciare allo stabile Radio di Besso. Dubbi anche circa il destino dello stabile che a suo tempo era adibito a mensa. Scelte sbagliate? Miopia aziendale? Queste ed altre domande le porremo come SSM alle varie direzioni regionali SSR.

Dopo il plebiscito ottenuto dalla SSR, il 4 marzo 2018 (Iniziativa No Billag), un successo che il Sindacato SSM ha fortemente contribuito a realizzare, la SSR ha l’obbligo morale di investire in programmi e posti di lavoro di qualità e non in faraonici progetti immobiliari. Il sindacato SSM chiede alla direzione generale e al CdA della SSR di rinunciare ai suoi progetti immobiliari e di attuare, invece, assieme al personale e ai sindacati, nuove forme di risparmio.

Fonte: SSM Ticino