Presa di posizione del Comitato SSM al Plenum del 27 settembre 2019
L’SSM ha già comunicato alla direzione generale che non intende accettare passivamente tagli o misure che andranno ad incidere ulteriormente sulle condizioni di lavoro del personale.
Il sindacato, a difesa e tutela del personale e dell’occupazione, incontrerà prossimamente la direzione RSI. A questo incontro parteciperà, una “facilitatrice” che dovrebbe contribuire a ricostruire il dialogo con la Direzione. Questo a seguito della procedura di Conciliazione, avvenuta in presenza del ministro Vitta, dove l’SSM ha denunciato la mancanza di informazioni e cifre che permettessero di proporre misure di risparmio che non andassero ad incidere unicamente sul personale.
E proprio da qui intendiamo ripartire: prima di parlare di nuovi tagli al personale vogliamo conoscere i costi che fin qui ci sono stati negati. Bisogna prima di tutto individuare le voci di risparmio che non penalizzino unicamente i collaboratori. Inoltre, bisognerà valutare cosa intende il Dir. Generale Marchand quando parla di riduzione dell’offerta. E’ chiaro che con i collaboratori sempre più al limite delle forze è difficile pensare di potere andare avanti di questo passo. D’altra parte, intervenire sui programmi, non può e non deve significare ridurre il personale.
La petizione “se si continua così è a rischio la messa in onda” ha raccolto 544 firme, segno chiaro delle preoccupazioni della maggior parte del personale RSI. Ulteriori tagli non faranno che aggravare e rendere insostenibile la situazione.
Annunciamo già da subito che chiederemo anche un segno concreto di solidarietà da parte dei quadri, per esempio accettando la sostituzione del rimborso spese forfettario con il rimborso delle spese effettive. Una misura che non penalizza nessuno, già adottata diversi anni fa nei confronti dei giornalisti, e che significa per la sola RSI un risparmio di qualcosa come 450 mila franchi annui (circa 3 milioni sul piano nazionale).
Non appena ci saranno elementi concreti, rispetto ai nuovi incontri con la Direzione regionale, convocheremo un’assemblea del personale per fare il punto della situazione. Sarà l’Assemblea a darci mandato per le rivendicazioni da portare avanti.
Fonte: SSM Ticino